Il Blog del Pasi
nunc licet intellectualiter intrare in arcana fidei
27.11.08
odio
odio questi sbalzi di umore verso il basso.
odio sentirmi come se un treno merci mi sia passato sopra.
odio precipitare nel vuoto.
odio quando la mia testa genera tutte queste ansie, angosce e altro.
odio sentirmi così, come le foglie d'autunno: di merda.
lo odio, semplicemente.

e non dite niente. state zitti e basta.
20.11.08
Dictatus Pasii
negli ultimi giorni ce l'ho un po' con l'umanità in generale. non sopporto più il fatto che tutti giudicano tutti. ho già espresso il concetto in un post precedente. perchè dobbiamo giudicare? non sarebbe meglio cercare di capire. standosene zitti un po'. invece parliamo e giudichiamo. a volte si arriva a capire le persone quando non ci sono più. non sarebbe meglio farlo prima? negli ultimi giorni mi capita spesso di riflettere sul concetto di felicità. non sono felice. probabilmente non lo sono mai stao. eliminerei quel probabilmente. la cosa mi intristisce, e anche parecchio. c'è una cosa che mi dà fastidio: il fatto che qualcuno mi dice che dovrei pensare ad altro, non focalizzare su ciò che mi rende triste. un bambino di 7 anni dà consigli più intelligenti. secondo voi sono così autolesionista da pensare a quello che mi angoscia apposta? sarò scemo, ma non così tanto!!! farei volentieri a meno dei pensieri che mi turbano, ma siccome non mi riesce di evitarli, allora è meglio farsene una ragione ed imparare a conviverci. e poi dove risiede la felicità? è una cosa talmente soggettiva che pensare di avere la soluzione per i mali altrui è egocentrismo puro. quello che dà la felicità ad una persona non è detto che la dia ad un'altra. per esempio un prete trova la felicità nel seguire la parola di dio. su quella strada non penso che troverei la felicità. sentirsi dire che si deve essere felici è una delle cose più stupide che le proprie orecchie possono sperimentare. non si diventa felici a comando, purtroppo. e se quello che ci potrebbe dare la felicità è lontano, e mai raggiunto, chi dà il diritto agli altri di trarre conclusioni e criticare? non sono felice, di conseguenza sono perennemente negativo, pessimista, triste. anzichè dare un giudizio morale e criticare, non sarebbe più intelligente cercare di capire cosa c'è dietro? prima che sia troppo tardi. ma si sa che è più semplice parlare a vanvera piuttosto che rimanere un attimo in silenzio.

mi sento particolarmente frantumaballe oggi.

penso di essermi incamminato sul solito sentiero. di nuovo. quello che alla fine presenta un "ma". mi chiedo se lo faccio apposta.

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15.11.08
pensierame vario
come penso ben sappiate ho un cervello che vaga per lidi non meglio definiti. il brainstorming selvaggio è il mio credo. peccato che poi mi sappia esprimere come un contadino sudtirolese. oggi ho fatto un giretto per sondrio e mi sono accorto di un po' di cose. per esempio mi ero scordato di alcune zone molto belle della mia città, come la località cràp o scarpatetti. magari domani faccio anche delle foto... l'autunno è arrivato in pieno, fa freschino e i colori sono bellissimi. e le montagne sono innevate. chissà se quest'anno riuscirò ad andare a sciare. vorrei anche riuscire ad andare a fare la slittata nei pressi del monte bernina, utilizzando il fichissimo treno del bernina. costa, ma ne vale la pena. slittata notturna sotto la luna piena. e rientro in valle di notte in treno. spettacolare. e molto romantico. il lato romantico ovviamente per chi è single va a farsi benedire. o a fare in culo, che poi è la stessa cosa. sempre girovagando per sondrio come un ebete ho notato l'alta dose di coppiette in giro. a parte che la maggior parte mi sembravano accoppiate ad minchiam tantum, la cosa mi ha un po' intristito. beh, togliete pure quell'un po'. mi ha intristito e basta. e incupito. al che ho reagito alzando la musica del lettore mp3 a palla. modalità sfracellatimpani. qualche minuto poi mi sono tranquillizzato. detesto le coppiette. le detesto perchè le invidio. e l'invidia è un male difficile da estirpare. manco un esorcista con esperienza millenaria ci riuscirebbe. a volte le persone hanno paura a guardare il proprio passato perchè sanno che vi trovano cose che è meglio non rivangare. io non ho paura di questo. mi disturba solo il fatto che il mare dietro di me è piatto. anche quello davanti a me è piatto. se preferite potete fare un paragone con un deserto senza dune. poi verrà una nuova estate, con nuovi - o vecchi - segni da insegure. riflettevo anche sulla recente riforma della scuola. e sulle proteste. io sono d'accordo sulla protesta, non sui modi. troppe teste di cazzo a manifestare. la maggior parte dei manifestanti sono dei fancazzisti di peggior specie: quelli figli di papà che fanno i comunisti perchè fa figo. e poi chiedono un biglietto a\r in treno per roma da milano a 15€. e poi sono gli stessi che si lamentano di trenitalia, che fa schifo, che sta fallendo. stronzi, pagatevi il biglietto normale. ma si sa che ho delle idee bislacche sulla politica. non che negli altri settori abbia idee normali. mi fermo ad ascoltare il silenzio, di nuovo. senza giudicare. osservo e cerco di capire. senza giudicare per forza di cose. la nostra cultura a matrice cattolica ci ha insegnato a giudicare. pessima cosa, dare dei giudizi. soprattutto se di stampo etico-morale. molto meglio rispettare. e il giudicare è il primo stadio del non-rispetto. colpevoli o innocenti? peccatori o santi? dipende. ci sono tante sfumature. però è anche vero che senza regole non sarebbe possibile vivere.

è preferibile l'aver amato e aver perso l'amore al non aver amato affatto (cit)
sarà vero?

ci sono tanti silenzi diversi, quello dell'anima, del mare dopo la tempesta, del vento prima della tempesta, del bosco la sera. poi c'è un silenzio che chiede solo di essere ascoltato.

Pasi - metà filosofo, metà poeta, metà coglione.

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13.11.08
post-crisi
rigurgiti di un vecchio amore. che poi tanto vecchio non è. che poi era amore unilaterale. come al solito. che poi non so nemmeno cosa sia l'amore, visto che. posso immaginarlo e basta. e si sa che ho una fervida immaginazione. lo scorso fine settimana me ne sono stato in quel di milano. divertente. sbevazzato, ma non troppo. cazzeggiato. e anche una bella gita domenicale in milano con qualche amico. bella la città. ero in giro con il mio amico krokki. nell'ascensore della rinascente ho visto la canalis. figa, ma nemmeno poi più di tanto. sono stato a torino. conferenze su strindberg. alcune interessanti, altre pallose. e mi fa rabbia vedere dei baroni universitari italici parlare un inglese che dire orrido è poco. siamo provinciali. servirebbe fare una tabula rasa di tutto. ma è impossibile. non sono tranquillo. anche se a volte maschero bene l'irrequietezza. camilla è diventata bis-mamma e sono contento. studio ma la memoria e la concentrazione sono quelle che sono. ascolto il silenzio e vorrei che anche gli altri lo facessero. non giudico perchè non sono nella posizione giusta. non voglio nemmeno essere giudicato. per giudicare bisogna conoscere. chi conosce il mio passato? non me lo ricordo nemmeno io. sono sempre stato asociale. non è colpa di nessuno. è semplicemente così. certe cose si imparano per emulazione o per contrasto da piccoli. io non avevo nè da emulare nè da contrastare. piattume totale. e pensavo fosse normale. invece. ho mal di gola. piove e mi piace che piova. il silenzio veicola tante cose. basta saperlo ascoltare. e osservare, anzichè parlare e parlare e parlare. senza ascoltare.

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8.11.08
crisi
rieccomi. ieri notte nuova crisi. umore che dire sottoterra è poco. non sto a spiegare il perchè. che poi tanto mi spacchereste le balle con le solite cose: devi fare questo, non ci pensare, passerà, etcetc. non mi conoscete abbastanza, non sapete quello che mi passa per la testa, per il cuore, per l'animo, per le budella, quindi state zitti, ascoltate il silenzio e lasciatemi rosolare tra le fiamme. per un po'. poi tornerò. l'unica cosa che posso dire è che sono in crisi, l'umore fa cagare e mi alcolizzo per non pensarci ma stavolta non ottengo gli effetti sperati. non dormo. basta. ne ho gli zebedei pieni. datemi degli psicofarmaci o un biglietto aereo per un posto lontanolontanolontano. che palle.

la trasferta torniese però è stata divertente. ottimi compagni di viaggio e alto tasso di risate e cazzate. peccato che poi la mia testolina di cazzo prenda e se ne vada sui soliti lidi perigliosi. lobotomizzazione?
2.11.08
bergen
mi manca bergen. un po' meno il clima. mi manca il garage. mi mancano i personaggi di quella città. mi mancano i casi umani di quella città. mi manca il fatto che a bergen puoi uscire la sera da solo e divertirti perchè anche se sei uno sfigato timido qualcuno con cui cazzeggiare lo si conosce sempre. mi mancano le birre al vamoose e al garage. mi mancano le feste assurde e alcoliche che si protraggono per tutta la notte. mi manca il det lille kaffekompaniet e il migliore cappuccino che abbia mai bevuto. mi mancano le gite notturne al fløyen quando sono giù di morale. mi manca l'andare per boschi a ritrovare me stesso. mi manca il mare.
negli anni a bergen ho incontrato spesso dei casi umani: il portasfiga, gaahl, grutle degli enslaved, il mio compagno di uni sempre ubriaco al garage, eyvind l'abbracciatore, i colombiani alcolisti poco anonimi, tom cato (king ov hell), i-am-not-your-friend-anymore, eccetera eccetera. più tutti quelli che si incontrano una volta e basta.
mi manca tutto questo. poi certo, non mi mancano cose come i costi elevati, il cibo di merda, la pioggia insistente, il lavoro subordinato.
l'unica cosa che non si differenzia tra italia e bergen è la perennemancanzadifiga. scritto così, tutto attaccato.
è iniziato novembre, uno dei mesi che più mi piacciono. nebbia, pioggia e colori fantastici in montagna. poi verrà dicembre, il mese che odio con tutto il mio cuore. che mi crea ansia e che spero sempre passi in fretta. ma come diceva un poeta un tempo: "if winter comes, can spring be far behind?". no, non è lontana. arriverà, tornerà. e chissà dove mi porterà. i sogni, le idee, i progetti ci sono sempre, anche se cerco di dimostrare l'opposto. chissà che il 2009 non porti dei cambiamenti in positivo. per ora mi godo il misterioso e brumoso novembre.

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