Il Blog del Pasi
nunc licet intellectualiter intrare in arcana fidei
29.4.10
paranoia & fissazioni
ho sempre diviso le ragazze che mi piacciono in gruppi. 5 gruppi per l'esattezza.
1. quelle a cui non piaccio
2. quelle già occupate
3. quelle che la danno a persone di mia conoscenza
4. quelle che mi vedono solo come amico
5. quelle con cui per motivi vari ed eventuali non ci provo
5a. se ci avessi provato comunque sarebbero state reindirizzate in uno degli altri gruppi

mi sembra che la casistica sia completa.
oggi piove, tanto per cambiare. tempaccio. ma mi piace la pioggia, per non so quale strano motivo mi fa sentire tranquillo.
ieri sera concerto degli Ulver. grandissimi. spettacolo fantastico ed emozionante. sto invecchiando, mi sto intenerendo. un'ora di ottima musica. e poi il silenzio. ma molto dopo. prima c'è stato il pub. e una piacevole chiacchierata online. con una donzella. categoria 5\5a. poi una lunga nottata silenziosa. pochi sogni, lievi e avvolti dalla nebbia. ma prima del sonno c'è stato altro. la vicina di stanza si è fatta chiavare allegramente, e rumorosamente, dal suo bel cioccolatino. che la deve avere sventrata, a giudicare dai frastuoni che provenivano dall'altra stanza. che gioia sentire due che trombano rumorosamente. e facevano vibrare anche il muro. poi hanno finito. e si sono messi a chiacchierare. poi mi sono addormentato. chissà quando rivedremo le stelle.
28.4.10
sogno e realtà
cammino, seguo il mio sentiero, supero lunghi e paurosi ponti, attraverso dense e oscure foreste, solco oceani sconosciuti e poi arrivo a quel giardino misterioso. e non so come entrare. o forse è il giardino stesso a non volermi fare entrare. allora riprendo il cammino, lento, sicuro. pianure e montagne da affrontare, mari da navigare e città da scoprire. fino al prossimo, maledettamente intrigante, giardino.
no, non sono impazzito. non ancora. è un sogno ricorrente quello che ho scritto. stanotte l'ho sognato per l'ennesima volta. o non è un sogno, ma la semplice realtà?
27.4.10
yahoo
a volte mi chiedo se non sarebbe meglio se mi mordessi la lingua più spesso. ma solo a volte. il frullato che ho in testa sta marcendo, devo espellerlo prima che faccia marcire anche tutto il resto. oggi non piove, almeno non ancora. stavo riflettendo su due cose: le scelte e l'amore platonico. le scelte non sono mai state il mio forte, sono un indeciso per natura e spesso e volentieri scelgo la cosa sbagliata (o quantomeno quella non-giusta). per quanto riguarda l'amore platonico potrei scrivere un trattatello pseudo-filosofico, basato sull'esperienza e sui sogni (che in queste notti berghensi si stanno facendo fastidiosamente rumorosi). ho sognato di essere in viaggio, lungo un sentiero che non so dove portasse. ma non ero solo. ma non vi dico con chi ero. ah, che bello impazzire. e mi sono svegliato con un solo pensiero in testa: "vaffanculo".
26.4.10
promesse
come fare una promessa a se stesso e non mantenerla. mi ero promesso di non cascarci più e invece... splat! adesso mi tocca rialzarmi per l'ennesima volta.
22.4.10
paura
paura dell'infinito. paura del vuoto. paura delle zebre. paura di andare in posta. paura di affrontare le proprie paure. paura dei sogni. paura del baule. paura di me. paura degli altri. paura dei ragni. paura delle formiche. paura degli esami. paura del giudizio. paura di parlare. paura di ascoltare. paura di essere. paura di non essere. paura di amare. paura di odiare. paura di addormentarsi. paura di svegliarsi. paura di essere soli. paura del futuro. paura del passato. paura di attraversare la strada. paura di non aver più paura. la vitaccia prosegue in quel di bergen. tra presunta cenere vulcanica e reale pioggia. non è una questione di volere, ma di dovere. non voglio, ma devo farlo. a volte mi illudo ancora con estrema facilità. è un maledetto vizio. il vulcano impronunciabile continua ad eruttare beato. lui sì che è un grande, se ne sbatte i coglioni. giusto. è così che si fa. sbattersene i coglioni è l'unico modo. fregarsene di tutto e di tutti.
14.4.10
de rerum novarum
sole. sole. sole. incredibilmente da qualche giorno il sole splende su Bergen, fantastico. fa caldo e sono stato un po' in montagna. di studiare se ne parla ben poco, qualche pagina al giorno su Dante e Foscolo. la tesi rimane una sconosciuta. mistero. mi diverto. cazzeggio, mangio, bevo e spendo un sacco di soldi. però mi diverto. questo è l'importante. è come se avessi preso una vacanza dalle mie ossessioni, paure e similia. non che anche in questi giorni non venga ogni tanto il mio animo maciullato dai soliti pensieri paranoici. almeno respiro. sono anche contento che tra un mesetto riprendo a lavorare, soprattutto visto che quest'anno lobi non torna. gioia e tripudio. il tasso di figame è sempre elevato, sia di giorno che la notte, meno male che sto riuscendo ad estraniarmi da tutto. e la solitudine non è poi così male.
5.4.10
Erasmus - Bergen 2004/2005
ieri sera ho recuperato foto del periodo Erasmus. ovvero agosto 2004 - giugno 2005. il primo anno in norvegia. un anno particolare, fantastico. in cui ho studiato ben poco, ma mi sono divertito un sacco. ho conosciuto gente da tutto il mondo, condiviso momenti ilari e di follia pura. con molte delle persone conosciute in quel periodo sono tutt'ora in contatto. sempre tenendo conto che io non sono propriamente portato a mantenere i contatti. in ogni caso è stata una piacevole serata, quella di ieri sera. in compagnia di Marcus, tedesco conosciuto appunto in quel periodo. e che ora mi sta ospitando qui a Bergen. abbiamo passato un'oretta piacevole a ricordare quell'anno fantastico, che indubbiamente ci ha formato. cambiato. migliorato. e che ci ha fatti innamorare di questa piovosa città posta all'ingresso della vasta zona dei fiordi norvegesi. mi sono tornate in mente molte cose dell'Erasmus. le grandi cene alla cucina 8D (ottavo piano blocco D, quello dove vivevo). cene e party. pizza party. crepes party. alcohol party. poi le discese verso il centro città. la casa della locura. le slittate folli. le gite in montagna in mezzo al rilassante nulla. le ustioni da polenta. il capodanno folle a Stoccolma. le fighe, provenienti da ogni angolo del mondo. i due di picche, anch'essi provenienti da ogni angolo del mondo. ho messo un po' di foto del periodo qui e qui. sto diventando malinconico, lo so. mi sa che è ora per una birra. così smetto di essere malinconico e torno ad essere stronzo e basta.
aggiornamenti a breve. penso