Il Blog del Pasi
nunc licet intellectualiter intrare in arcana fidei
25.11.10
soufflè di patate

ultima settimana a Bergen. purtroppo. ma tornerò. non so di preciso quando, ma tornerò. immagino a fine gennaio. sole. sole. sole. avrà piovuto 5 giorni in tutto l'autunno. incredibile. fa freddo, molto. ma non piove. bellissimo. e questi due mesi mi sono piaciuti molto. mi sono divertito. mi sono rilassato. ho lasciato annegare i cattivi pensieri che a fine estate stavano risalendo da chissà dove fino a strangolarmi. peggio di una anaconda. ma io sono più forte e mi sono divincolato. non ho studiato quanto volevo, ma non mi interessa. sono più tranquillo di prima. lato negativo è il mio ginocchio. destro. sta decidendo di lasciarmi. infiammazione ai tendini, dicono in ospedale. fa un male cane, quando me ne vado a fare passeggiate. non posso sciare, anche se ci proverò. e soprattutto mi perdo il lavoro alla fiera dell'artigianato a milano. porcatroia mi verrebbe da dire. mi sarei divertito, come al solito. anzi, più del solito, visto che quest'anno il gruppo di lavoranti è migliore rispetto al solito. va beh. vaffanculo. occuperò il tempo a studiare per gli ultimi 3 esami. ho rivisto un caro amico che non vedevo da anni qui a Bergen. era in visita per delle conferenze e mi ha fatto molto piacere reincontrarlo. fra un mese è natale. tempo di scrivere la lettera a quel bastardo obeso di babbo natale. mai fidarsi del concetto di spazio tempo degli dei. sono abituati a seguire gli astri, anche quando esistono metodi molto più semplici come gli orologi. e hanno la spiccata, e fastidiosa, tendenza ad essere in costante ritardo agli appuntamenti. ultimo fine settimana in queste lande nordiche. immagino il tasso alcolico sarà elevato. bene. concilia il sonno. figa zero, ma non mi interessa al momento. zero era, zero è e zero sarà. l'importante è avere degli obiettivi realizzabili. come conquistare il mondo o distorcere la linea dello spazio-tempo. sempre che sia una linea e non una superficie. o uno spazio multidimensionale. ho voglia di pizzoccheri. e di polenta. e di formaggi buoni. e manca solo un mese e poco più alla fine del 2010. già sono concentrato sul 2011. nuovi obiettivi. meglio, un solo obiettivo. e sono convinto di poterlo raggiungere. lo sapete quale è il segreto per un buon soufflè di patate? le patate.

14.11.10
basta poco
un venerdì sera a bergen. il garage, uno dei miei pub preferiti. se non il preferito. un concerto. bombers, cover band dei motorhead. con il grancazzaro di abbath degli immortal come vocalist. e sono felice. gran bella musica. ovvio, amo i motorhead, non posso non amare anche questa cover band. han suonato alla grande e soprattutto si divertivano un mondo. grandi. e mi sono divertito pure io. niente figa, tesi in alto mare, voglia di studiare zero, nessun lavoro. chissenefrega. muscia a tutto volume e birra. tanto basta per rendermi felice. punto. e pace se ho alzato un po' il gomito e sabato mattina ero un cadavere ambulate. fa parte del gioco. ancora 3 settimane qui a bergen. bilancio positivo. ho ricaricato le batterie. mi sento meglio di come ero a fine estate. un po' meno fantasmi nella testa. sempre le solite ombre qua e là, ma riesco ad evitarle. oggi piove. è tornata la pioggia dopo qualche giorno di tregua. mi piace la pioggia. sono uscito senza ombrello perchè volevo sentire la pioggia sulla faccia.
long live rock and roll.
10.11.10
e un bel giorno il sole decise di andarsene
a volte mi sembra di avere perso il lume della ragione. sempre che lo abbia mai avuto. quello che segue è l'inizio di una storia che ho in mente di scrivere da anni. avrò 30\40 pagine di bozze sparse per casa. e sul pc. mi ricordo che iniziai a scrivere questa storia una decina di anni fa, a fine liceo. quindi più di dieci anni fa. nel frammentre due autori hanno scritto più o meno quello che avevo avuto in mente pure io... i due autori sono neil gaiman (american gods) e cornelius jakhelln (gudenes fall). vabbè chissenefrega. ecco l'incipit. anno 2010.

è una mattina calma. il cielo è terso. il vento spira leggero e freddo sopra questa città. le montagne sono parzialmente innevate e la natura porta i magici colori dell'autunno. è metà settimana, ma questo poco importa agli dei. di più importa agli umani, visto che loro hanno un concetto di tempo. o, meglio, i due concetti di tempo, umano e divino, sono molto differenti. o, meglio ancora, sono io a fare confusione. visto che mi trovo a metà strada tra dei e uomini. dicevo. mattino. tranquillo. normale. guardo la gente tutta indaffarata o presa dai propri pensieri. ignari. non credo se ne rendano conto. non possono, più che altro, ciechi come sono. hanno la maledetta abitudine a non vedere i segnali più chiari. beh, alla fine sono problemi loro, se si fanno quasi sempre trovare impreparati. ma come non accorgersi della sempre più alta presenza di corvi in città. a coppie. certo, ornitologi ed etologi hanno già emesso le loro sentenze. cambio delle abitudini, spostamento dovuto al global warming, semplice aumento della percentuale di uova deposte e robe del genere. certo, poi sul global warming ci sarebbe da discutere, visto che è estremamente più freddo del solito, nell'ultimo periodo. altro segnale non visto o male interpretato. subito ad accusare l'umanità di colpe non proprie. non completamente, almeno. e nemmeno colpe, forse. l'uomo non ha così potere sulla natura come crede. certo, può ferirla, ma lei si difenderà sempre. e in ogni caso ci sono gli dei. dicevo. segnali su segnali. cero, l'uomo non può, misero lui, capire quello che confabulano i corvi. e forse è meglio così, mi vien da pensare alla fine. forse è meglio che l'umanità non sappia che oggi il sole ha deciso di sorgere per l'ultima volta. forse.

bene, la sanità mentale è andata a farsi benedire e io dovrei iniziare a mangiare più leggere e prima delle 10 di sera. che se no poi mi vengono gli incubi e i risultati sono queste storielle. l'altra notte ho poi fatto un sogno assurdo. ho sognato homer simpson che diventa invisibile e si tuffa in una piscina. lì trova un drago marino e lo combatte. fino ad ucciderlo. poi si libra in volo con lo scheletro del drago (il corpo si è dissolto). lo scheletro poi si trasforma in aquila e chiede ad Homer se vuole fare un altro volo verso il cielo. bah. irrecuperabile. ciaociao.