Il Blog del Pasi
nunc licet intellectualiter intrare in arcana fidei
22.11.13
tre civette sul comò si chiavavano la figlia del dottore
a volte mi sono sentito come un cagnolino da compagnia. altre volte come lo scemo del villaggio. altre ancora come me stesso. non so quale delle tre cose sia la peggiore. sono stato 3 giorni a Riga. bel posto la lettonia. tempo un po' di merda, ma nemmeno troppo. abbastanza economica Riga. ottimo cibo. buona birra. a vole vado un po' in fissa. e sono sempre più convinto che mi continua a sfuggire il senso della vita. forse dovrei riguardarmi il film dei Monty Python. o bere più birra. qui in Finlandia il tempo è uggioso e non c'è neve. un po' grigio. come il mio umore di recente. sarà la vecchiaia. e poi le idee geniali mi colgono mentre sto cagando. dovrei anche decidere quando andare a Stryn. se ci andrò. ok gli allibratori non permettono giocate sulla mia partenza per Stryn, quindi direi che è oramai da decidere solo la data. boh. l'anno prossimo il motto sarà "niente gozzovigliare solo lavorare". oppure "porcodio". un mese e sarà natale. è quasi ora di pensare a cosa chiedere a babbo natale. anche se poi lo stronzo se ne sbatte delle richieste.
15.11.13
lode a te o Signore
"ascoltatemi attentamente perché non lo dirò due volte" "sì, Maestro, ti ascoltiamo" "vaffanculo" e sparì in una nube giallastra e puzzolente. "zolfo" dissero gli adepti. "maledetto kebab" pensò tra sé il Maestro mentre se ne andava. odiava che lo chiamassero Maestro. sin da quando iniziarono, molti anni primi. alle scuole elementari. era sempre stato un tipo strano, sin dal sesto compleanno, quando decise di squartare la tata. fu la prima di una lunga serie. smise al sedicesimo compleanno, quando decise che forse era meglio violentarle. e poi semplicemente bruciarne il cadavere. non che smise con gli squartamenti, sia ben chiaro. certe sane abitudini non si perdono mai. mentre si allontanava si sentiva osservato. "ancora quel maledetto orecchio insanguinato" pensò. ed in effetti era inseguito da quello strano orecchio. non si ricordava bene quando lo incontrò per la prima volta, ma da allora lo perseguitava. e non era ben chiaro cosa volesse. così come non era ben chiaro dove stesse andando. probabilmente a bersi una birra al pub. sperava in cuor suo che gli adepti non lo raggiungessero. e più che adepti per lui erano dei coglioni. un po' come gli adepti di tutte le religioni. poi un giorno mi ricorderò anche le altre parti dei miei sogni. piove. sabato parto. vaffanculo. ho ancora la vaga tendenza a intestardirmi. neppure tanto vaga. non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. mi piace di più fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te. ammetto che potrebbe essere problematico nel caso di un masochista. a volte non riesco a capire se sono più coglione, idiota o stronzo. no, stronzo non credo. avrei più figa se lo fossi. sciopero Finnair da oggi, stanno cancellando un sacco di voli. vediamo se cancellano pure il mio di sabato. ancora un mese e mezzo e anche il 2013 sarà archiviato. ho ancora un mese e mezzo per fare stronzate. ma questa volta vorrei farle complete anziché degli aborti piantati lì a metà. non sempre per colpa mia. vabeh. candeggina. dovrei lavare il cervello con la candeggina. Biggus Dickus
11.11.13
C. A. A. V. J. A. H. A. A. A. E. O. R. L. E. era un sogno ma mi pareva così reale. mi fissava. esattamente come un paio di anni fa a Visnes, nel seminterrato. forse è la stessa persona. forse non è una persona. oggi per l'ultima volta per questo 2013 me ne sono andato in baita. e anche questa volta la mia mente veleggiava abbastanza distante. e poi ci sono ancora quegli occhi che mi fissano di notte. e poi mi ricordo di essere uscito di casa, nel mezzo della notte. c'era tanta gente per le strade. tutti mi guardavano. tutti ridevano. il vento soffiava violento ma sembrava che solo io lo sentissi. e poi c'era quel tipo che ha il vizio di inseguirmi dicendomi che non ho pagato le tasse. dalle piante salivano fiamme blu. i tre gatti guardiani delle porte dell'ade sputavano ghiaccio. e la tazza del cesso era alzata. è qui che non mi ricordo più se stavo sognando o se era tutto reale. opterei per la prima. però ho pisciato nel cesso e non nel letto. quindi potrebbe anche essere stato reale. ogni tanto dovrei andare in giro con delle forchette in tasca. e darle a quelli pensano di sapere tutto di me. così potrei dargliele e potrebbero iniziare a farsi una forchettata di cazzi propri. la riflessione filosofica della giornata è: possiamo sentire la mancanza di qualcosa che in realtà non abbiamo praticamente mai avuto? mi sembro gigi marzullo. sabato me ne vado in Finalndia. vediamo se riesco a portare a termine quanto mi sono preposto. era molto figa. talmente figa che mi sono svegliato di soprassalto e sono andato al cesso a fare la cacca. poi sono tornato a dormire e il sogno è proseguito senza fighe a disturbare. ho sempre provato abbastanza fastidiosa la presenza di fighe nei sogni. quelli a occhi chiusi. nei sogni a occhi aperti le fighe van bene. e devo dire che abbondano. nei sogni veri e propri spero sempre che non ci siano fighe. fondamentalmente perché non me le trombo. riesco a essere quasi più sconclusionato con le fighe nei sogni che nella realtà. e il quasi lo ho messo giusto per non passare come il solito pessimista. e poi è uscito il nuovo album dei Motorhead. e spacca il culo. oggi nel rifare un muro a secco in baita ho trovato della ottima eternit. ho provveduto a sniffarne le polveri per bene. son pure passate due fighe. due simpatiche ottantenni. ecco, la baita è il posto ideale. niente scassapalle. solo un po' di presenze inquietanti nei boschi. mi hanno sempre un po' inquietato quei boschi. ma non riuscirei a dire perché. l'anno prossime chiederò loro perché mi inquietano. chi indovina per cosa stanno quelle lettere all'inizio del post vince un pupazzo senza occhi.
7.11.13
c'eran due coccodrilli
c'erano tutti. l'imperatore Augusto. il cardinale Richelieu. Lupin III. Dante. le signorine Paranoia. i soliti cofani. due o tre boiler. draghi. Bud Spencer & Terence Hill. le scimmie urlatrici. il baule. i quattro demoni delle paludi. le paludi brumose. Cesare. Napoleone. Ulisse. Matti Nykanen. l'uccello Padulo. i Gargarutti, i Dimmu Burgher e i Cracker of Filth . mancavano solo i due leocorni. maledetta società di catering sempre in ritardo con le consegne del cibo. poi si chiusero le porte e potei finalmente cominciare a dormire. non era un funerale come tutti gli altri. innanzitutto mancava il morto. ma ci si poteva arrangiare e trovarne uno. crearne uno. una strana nebbia scese dalle piante. la fila per il cesso era sempre lunga. meno male che c'erano le piante. e poco importa se la gente mi guardava. cazzi loro. tre rinoceronti a pois giocavano alla lippa. finalmente il catering arrivò con i leocorni. alla griglia. con contorno di edera. la nebbia si diradava poco alla volta spinta dai giganti verso il mare aperto. una volta sparita la nebbia ci si vedeva ancora di meno. una luce accecante ci colpì tutti. uno alla volta. con un bastone. quindi era una luce bastonante, più che accecante. sono le 15:23. erano 300. e hanno perso. e non è vero che l'importante è partecipare. se si deve perdere, tanto vale starsene a casa a grattarsi i coglioni e guardare un film. sbattersi e poi perdere non fa per me. il gatto dalle palle quadrate mi fissava intensamente. poi mi accorsi che non era il gatto con le palle quadrate. era la poiana dalle piume ruvide. non è ancora arrivato il generale inverno. ma nemmeno i soldati delle prime linee. ancora 9 giorni e poi mi levo per un po' dai coglioni. sono un po' teso. e curioso. di vedere come andrà in Finlandia. anche là il generale inverno non è ancora arrivato. dategli tempo. sangue. era tutto allagato. sangue ovunque. almeno credo fosse sangue. non aveva il gusto di passata di pomodoro. c'era un orecchio che perdeva. continuare per un noioso sentiero di cui si conosce ogni angolo o percorre un ignoto sentiero che può portare tanto in alto quanto in basso? cosa dice la volpe? un forchetta per tutti. tutto sarebbe più semplice e divertente. non per via della forchetta. ma amiamo complicarci l'esistenza. e poi siamo egoisti. sognatori che si lasciano illudere dalle stelle. l'universo è curvo, l'infinito non esiste. meno male. a volte mi chiedo perché non si superino le linee di demarcazione. e altre volte sì. chissà cosa regola questa buffa cosa. a volte mentire a se stessi aiuta ad addormentarsi. l'invidia invece non aiuta. Dante uscì a rimirar le stelle, con Virgilio. anche lui per colpa di una figa di legno prese il sentiero sbagliato. e anche da morta Beatrice continuava a fargliela annusare senza dargliela. ecco, poi ci si stupisce se a uno girano le balle. però se Beatrice l'avesse data a Dante non avremmo avuto la Divina Commedia. però almeno da morta potevi dargliela. un po' di necrofilia non fa male. meglio della coprofilia. o della coprofagia. vado a fare merenda. con i due leocorni.
4.11.13
e come ogni mattina si alzò e se ne andò al cesso. e come ogni fottuta mattina pisciò fuori dalla tazza. la qual cosa faceva incazzare di brutto la sua fidanzata. poi si ricordò che non ne aveva una e quindi pisciò anche nel bidet. e si lavò le palle nel lavandino. rapida colazione a base di pizza avanzata la sera prima. probabilmente la sera prima. a dire il vero solo col carbonio14 si sarebbe potuto datare quel trancio di materia organica. due rutti. una sonora scoreggia. e poi via verso una nuova eroica giornata. perché lui era un eroe. cioè, a dire il vero non lo era. era un semidio. sull'altra metà è meglio non approfondire. appena salito in macchina si ricordò di una cosa terribile. non aveva chiuso il rubinetto del lavello in cucina. la sua fidanzata si sarebbe incazzata come al solito. poi si ricordò - di nuovo - di non averne una e mise in moto. ci penserà il gatto, pensò tra un vaffanculo e un porcodio. sempre che il quadrupede muova il pesante culo dal divano - fu il secondo pensiero. poi tra altri vaffanculo e porcodio gli giunsero alla mente svariati pensieri. la maggior parte dei quali vennero eliminati sotto forma di sonori rutti. ecco uno dei vantaggi di essere un semidio. un altro vantaggio è avere un gatto in grado di chiudere i rubinetti. e di cucinare. quasi più utile di una fidanzata. già. una fidanzata. ogni tanto ci pensava. non ne aveva mai avuto una. e un po' si intristiva. ma poi ci pensava meglio e arrivava ala - saggia - conclusione che non gliene fregava un cazzo. era un semidio e poteva avere quanta figa volesse. non perché fosse figo. ma poteva manipolare le menti. o avere quanti soldi volesse. che con le donne funziona come la manipolazione mentale. anzi, pure più semplice. meno sbattimento. comunque essere un semidio aveva anche i suoi lati negativi. non li aveva ancora trovati, ma contava di farlo nel corso di tre o quattro millenni. con calma. ecco. poi mi sono svegliato e non mi ricordavo di essermi alcolizzato né drogato ieri sera.
1.11.13
le faremo sapere
pare che sia finito anche ottobre. il tempo fa abbastanza cagare. continuo imperterrito nel fancazzismo assoluto. leggo. gioco alla xbox. guardo film. e mi faccio un sacco di seghe mentali. un paio di settimane e me ne vado in Finlandia. vedremo che succederà. io il mio obiettivo ce l'ho. anche se ho qualche dubbio sul successo. mi sono fatto un nuovo tatuaggio. siamo a 5. e il numero crescerà. è come una droga. peggio. ho una certa qual difficoltà a raschiare via alcuni pensieri fissi dalla scatola cranica. magari provo con l'acquaragia. lunedì prossimo sarà l'ultima volta che vado in baita per quest'anno. e quando tornerò a gennaio voglio godermi un po' di giornate a sciare. più in alto voli e più la caduta sarà rapida. e lo sfracellamento al contatto col suolo sarà fastidiosamente rumoroso. splat. la gente dovrebbe farsi i cazzi propri. è un po' che non faccio da calamita per i casi umani. beh è anche da un po' che non esco molto. un po' mi mancano i casi umani. è anche da un po' che non mi ubriaco. che stia mettendo la testa a posto? però meno bevo e più penso. più bevo e meno penso. in ogni caso poi faccio stronzate eh. anche se nel corso degli anni sono migliorato. sono tornato a fare sogni in bianco e nero. sarà la crisi. e un certo qual vago senso di inquietudine si sta muovendo come un serpente nel mio stomaco. altro che farfalle. o magari non ho digerito. è come se il mio tredicesimo senso stesse provando a dirmi qualcosa. beh potrebbe anche comunicare meglio. e poi tanto non lo ascolto. preferisco ascoltare gli altri 12. come gli apostoli. credo. ho ancora quel bruttissimo vizio di credere ai sogni. con l'età ho disimparato a stroncarli sul nascere. son diventato troppo morbido. come un budino. il budino al cioccolato mi è sempre piaciuto. anche quello alla vaniglia. non so se ho più ossessioni o idee malsane. probabilmente entrambe le cose. poi accendo lo stereo e l'inquietudine mi passa. subentra la voglia di prendere a bastonate nei denti l'umanità intera. dio non esiste. l'infinito è una mera illusione. esiste solo il presente. dovremo sbattercene del futuro e imparare a non guardare troppo indietro. poi però sbuca da dietro l'angolo quel fottuto baule che pensavi di aver seminato nel corso degli anni. tutti hanno un baule. o un ripostiglio. una soffitta. io ho un baule. bastantemente fastidioso. fetente. ho sempre odiato il piccolo principe. e le storie a lieto fine. e le principesse. e gli eroi. sono sempre stato dalla parte dei draghi. dei lupi. degli orchi. dei mostri. sono più simpatici. altro che le fatine buone. ecco, due bei draghi incazzati al mio soldo e non ci sarebbero più fighe di legno e scaldacazzi. per esempio. poi anche i ciellini finirebbero grigliati. e i boy scout. cazzo quanto odio i boy scout. a volte dovrei mandare le persone a fare in culo più spesso. e ho ancora il dubbio che le cose non devo chiederle. devo prenderle.