Il Blog del Pasi
nunc licet intellectualiter intrare in arcana fidei
23.10.06
L'ora del lupo

“L’ora del lupo è l’ora tra la notte e l’alba. È l’ora in cui molte persone muoiono, quando il sonno è più profondo e quando gli incubi sono più reali. È l’ora in cui gli insonni sono tormentati dalle loro più profonde paure, quando i fantasmi e i demoni sono più potenti. L’ora del lupo è anche l’ora in cui molti bambini nascono”. Tratto dal retro del dvd del film “L’ora del lupo” del grandissimo Ingmar Bergman. Non guardo quasi mai film, né a casa né tantomeno al cinema. Però faccio delle eccezioni per alcuni registi. E uno di questi è Bergman. Che adoro. Perché? Beh penso perché mi ritrovo in molte delle sue visioni. E il modo in cui costruisce i film mi affascina. Si diceva dell’ora del lupo. Spesso e malvolentieri nell’ultimo periodo ho ricevuto parecchie visite notturne. Perlopiù incubi ed ossessioni. Ma non solo. C’era un po’ di tutto. Un calderone abbastanza grande, contenente un po’ tutto quello che mi angustia. E solitamente il periodo in cui i miei sonni sono stati più agitati è stato proprio quello a cavallo tra notte e alba, tra oscurità e luce. Spesso mi ha portato a svegliarmi nel bel mezzo del sonno. Spesso molto agitato, altre volte meno. Mai da solo. Con i vecchi compagni di molte nottate insonni. Incubi, ossessioni e quant’altro. Oramai ci sono abbastanza abituato e devo dire che a volte quando non ci sono ne sento la mancanza. È come se mancasse qualcosa. Sono una presenza costante nella mia vita. Senza mi sento un po’ perso. Ma a volte sono molto cattivi. Sono infimi. Armati di lunghi spilli punzecchiano tutta la notte. E cercare di sfuggirle è impossibile. Inutile. Sanno sempre dove sei. Come raggiungerti. Il punto è pertanto cosa fare. Innanzitutto sarebbe utile non coinvolgere nessun altro in questo vortice, se è possibile. Poi non saprei. Probabilmente ubriacarsi tutte le sere sortirebbe l’effetto desiderato, ovvero un sonno profondo. Ma temo il fegato disapproverebbe la scelta. Oppure conviverci. Parlarci. Cercando di non farsi male. Difficile convivenza, ma possibile in fin dei conti. Cosa c’è nel calderone? Beh di tutto. Cibo moto alcool caffè donne animali libri orecchie insanguinate coltelli sesso vento silenzio grida vasi buio luce stelle barche saturno. Giusto un assaggio. Ho sempre fatto sogni ed incubi strani, regolarmente da quando ero piccolo. Volti mai visti che poi si concretizzano nella realtà, orecchie insanguinate, essere deportato su saturno per attentato alla morale pubblica, essere inseguiti su una barca da un vecchio che mi grida che non ho pagato le tasse. Se avessi la costanza di scrivere sempre quello che sogno potrei dare vita a un diario decisamente bizzarro e stravagante. Nonché idiota, ma la cosa si confà al sottoscritto. E soprattutto dovrei piantarla di buttare i diari che tengo. Oggi è lunedì e c'è un po' di sole. Nessun lavoro all'orizzonte, tra 8 giorni nessun tetto sotto cui stare. Ma almeno ci sono i Led Zeppelin a tutto volume nello stereo ad allietarmi le giornate. Vado a vedere se il mondo là fuori è lo stesso.

Pasi(anssi)
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Maha Kali come to me.