Il Blog del Pasi
nunc licet intellectualiter intrare in arcana fidei
28.7.10
apoteosi & destino
non ho mai creduto nel destino. siamo noi padroni del nostro futuro. un po' meno del presente, che è in condivisione con gli altri. oggi stavo riflettendo su una cosa che mi è capitata qualche notte fa. e mi sono reso conto che a questo punto avrei potuto essere disperso nelle profondità del fiordo. che poi tanto fondo non è. cosa è successo? non posso dirlo, anche se qualcuno già sa. il fiordo così tranquillo in superficie nasconde nelle sue acque l'inquietudine di chi non sa darsi pace. sarebbe bastato dare una indicazione sbagliata. sarebbe bastato non essersi fermato ad aspettare. invece ho aspettato e dato l'indicazione giusta. l'ho detto, non siamo padroni del nostro presente, lo dobbiamo condividere con gli altri, anche se la cosa può fare male. meno male che almeno è stata una nottata senza nuvole e senza pioggia. dopo molto tempo ho dormito nel bosco. solo un sacco a pelo. mi sono fatto cullare dalla foresta e baciare dal cielo. nessuna stella a guardarmi nè da guardare, ma questo è normale nelle notti estive nordiche. troppo luminose. e poi la mattina a parlare con le piante e a sentire i consigli del vento. rialzarsi, raccogliere i frammenti e costruire un castello ancora più grande, ancora più bello, ancora più inespugnabile. le scimmie urlatrici sono tornate a rompere i coglioni di notte. e anche di giorno. polvere. si lavora pochino di recente, ma non mi lamento. in fin dei conti si guadagna abbastanza bene, molto meglio di quello che si potrebbe fare in italia. non ho studiato un cazzo fino ad ora. nè mi sono messo al lavoro sulla tesi. diciamo che sono, tanto per cambiare, distratto. però mi sto divertendo. è una bella estate, ottima compagnia. e pace se per l'ennesima volta devo curarmi una ferita che non smette di sanguinare. nell'oscurità più tetra si nascondono sempre degli arcobaleni, il difficile è trovarli. nemesis divina.
18.7.10
10 secondi, skageflå & il tirannosaurus rex
ennesimo fine settimana passato in quel di geiranger. ottima compagnia e buona dose di divertimento. prima del fine settimana c'è anche stata l'annuale festa delle guide, a matvik. innanzitutto mi faccio i complimenti per essere riuscito a prendere il rib-boat, un piccolo motoscafo che ci ha portato a destinazione. con il suddetto rib-boat mi sono divertito, va forte e si fanno delle belle evoluzioni. la paura dell'acqua era inferiore al fatto che amo la velocità e il vento in faccia. poi la festa è proseguita con cibame vario, buona dose di cazzate e molto alcool. al momento della distribuzione della sacra acquavite mi sono fatto trovare pronto e ho ingollato almeno 5 bicchierini in un tempo troppo breve per il mio fisico. infatti poi ho iniziato a sproloquiare e a non reggermi in piedi. anche il mio ritorno in rib-boat rimane un mistero, non mi ricordo come ci sono salito a bordo, ricordo solo di essermi addormentato. ho ovviamente vomitato e poi sono collassato a letto. però mi sono divertito. nei giorni successivi ho sperimentato dieci secondi di felicità. è stata una bella esperienza, per dieci secondi ho creduto che si avverasse quello che speravo. non stavo sognando, ero sveglio. ok, forse non ero lucido, ma non dormivo. e in questi dieci secondo mi sono goduto la quota annuale di felicità. cioè, spero di no, ma temo di sì. boh. rimane il fatto che per l'ennesima volta mi sono illuso. e devo cambiare antenna, la mia capta male i segnali. e li trasmette ancor peggio. pace. poi me ne sono andato a geiranger. giusto per complicare un po' le cose. perà vi ho trovato la gioia di andarmene per i monti da solo, come non facevo da un bel po'. sono andato a skageflå, una fattoria a un paio di ore da geiranger. fichissimo. bella giornata, forse un po' troppo calda. mi sono sentito bene, stare al silenzio nella natura mi tranquillizza e mi fa recuperare la voglia di fare, quella che dopo le cadute si perde. tra le altre cose sono un paio di giorni che non ho paura di passare sopra i ponti. che una nuova fase abbia inizio? speriamo, che la monotonia è noiosa. va beh ora me ne torno a riflettere su quel che non è stato e avrei voluto fosse. e soprattutto vado a lavarmi.
5.7.10
deja-vu di un deja-vu
è un mesetto che non passo da queste parti. ho scritto abbastanza nella mia agendina nera. quella che nessuno leggerà. mai. muahahahahahaha. nelle ultime settimane mi sono divertito. sono andato a stavanger con qualche amico. posto figo, passeggiate in montagna e tempo ottimo. foto qui e qui. poi ho lavorato abbastanza, il mese di giugno alla fine si è rivelato buono, come l'anno passato. non mi posso lamentare. speriamo che anche luglio e agosto vadano bene. mi hanno pure mandato in trasferta a bergen. bello lavorare lì. mi manca un po' la vita berghense. l'ultimo week end l'ho passato qui a stryn con qualche amico. molto divertente. molto alcolico. ho finalmente aperto la vodka. c'è sempre comunque qualcosa che non va, come sempre. cerco di non farci caso, ma non è così semplice quando si è così vicini. pace. avere un carattere di merda, essere timido e fare stronzate non è un bel mix. però ci riesco a convivere decentemente. oggi è arrivato anche il mal di denti. la tesi non l'ho ancora iniziata. oggi il forte vento che tirava dal fiordo mi ha fatto ricordare che sono ancora vivo. vuoto, ma vivo. quella stramaledetta sensazione di incompletezza, o di vuoto, è tornata da qualche giorno all'attacco e mi fa svegliare di soprassalto la mattina. non mi ricordo quando ho avuto l'ultima notte di sonno profondo. e non vedo l'ora di tornare a dormire bene e a lungo. domani tour di merda con pranzo nel peggior posto della zona: videseter. ma almeno si finisce presto. il week end a stryn è stato notevole per quanto riguarda gli studi antropologici. lo zoo era veramente al completo. ancora mi stupisco di quanto siano bovi gli abitanti di questa zona. e di quanto si abbruttiscano nel fine settimana alcolico. ho di nuovo sognato un oceano azzurro. ma questa volta non mi ci sono perso, ho evitato di navigarci. nessuno ha mai innaffiato il deserto e ora tutto è completamente arido. a volte mi sembra di essere più fallimentare della nazionale italiana di calcio ai mondiali. non in tutto, sia ben chiaro. in qualche settore. soprattutto uno. cosa risaputa. vorrei mangiarmi un bell'hamburger dell'inside. di quelli che resuscitano i morti. anche perchè resuscitare i vivi è impossibile. ho ripreso a leggere jodorowski dopo qualche giorno di pausa. e anche pessoa. sono in fase scazzo totale. mi manca la voglia. e l'ispirazione è quella che è. sono distratto. in tutto quello che faccio. non riesco a concentrarmi. nemmeno quando sparo stronzate lo sono. peggio del solito. chissà cosa c'è all'orizzonte. lontana linea infinita che separa il reale dal sogno. di nuovo un sogno si sta tramutando in un incubo. il processo è il solito, la tempistica anche. è assolutamente sbalorditivo come riesco sempre a farmi del male in questo modo. sono un masochista, evidentemente. o semplicemente, un coglione patentato. a proposito, a settembre devo assolutamente rinnovare la patente. non quella di coglione, ma quella di guida, si intende. la patente di coglione è a vita, mi sa. e i deja-vu si sprecano. ho rivisto la bella helene, l'altra sera sulla strada per il pub. non l'avevo ancora vista quest'anno. bene. male. pari. gli oceani sono fatti per essere navigati. i deserti sono fatti per essere evitati. io evito gli oceani e navigo i deserti. non mi piacciono le cose semplici, sono noiose. così come non mi piacciono le cose prevedibili. o previste. meglio stupire. o anche semplicemente fare qualcosa di inaspettato. che poi non sia in grado di stupire le persone, beh fa parte del mio carattere, di cui già ho parlato. ho comprato e scritto delle cartoline, ma non le ho ancora spedite. solito culo pesante. potrei anche smettere di scrivere questo post inconcludente e mediamente noioso. come la mia vita, noiosa e inconcludente. ma è la mia e mi piace così. così come l'inferno che è parcheggiato nel mio animo è mio, soltanto mio. e nessuno ci si può avvicinare. anche perchè dubito che qualcuno ne voglia avere una fatta. mi sa che anche stavolta sto sproloquiando. basta. ave.