Il Blog del Pasi
nunc licet intellectualiter intrare in arcana fidei
28.8.11
scream for me, Bergen
e alla fine si è chiuso l'hole in the sky. il festival metal di Bergen. purtroppo non lo faranno più. peccato. è stata una ottima edizione quella di quest'anno. e mi sento bene. basta un po' di sano heavy metal a tutto volume, qualche amico e un po' di alcool per rendere la vita perfetta. il tasso alcolico è stato decisamente elevato, ma anche questa volta ne sono uscito vincitore! lo stesso non si può dire per qualcun altro, ma alla fine l'importante è divertirsi. cosa che non so se sarei riuscito a fare a stryn. avevo bisogno di scappare un po'. credo di avere rischiato l'incolumità fisica al festival. un energumeno di 6 metri (ok forse erano solo 2) dopo avere creato un eclissi totale davanti a me, ha iniziato a spingermi indietro, schiacciandomi sulla transenna del mixer (godersi i concerti esattamente davanti al mixer è una figata, il sound è perfetto). al che l'ho spinto, a fatica, in avanti. lui non l'ha presa bene e si è voltato fissandomi dall'alto in basso in modalità "mò ti disintegro". per fortuna mia è bastato dirgli "che cazzo vuoi?" in italiano e se ne è andato. ora non mi si può dire che me la prendo coi più piccoli! bah. meno male che a volte sono una persona estremamente fortunata. al festival c'era anche una buona dose di personaggi fenomenali. come la coppia di ippopotami che cercava di incunearsi tra la folla, laddove manco una modella anoressica sarebbe passata. poi c'era il pazzo, giacca in pelle lurida fino alle caviglie, anfibi che han fatto la guerra in crimea e barba incolta. e sguardo assassino. e postura da vecchio che guarda i lavori in corso, con le mani dietro la schiena. poi c'era una buona dose di alcolizzati e fattoni. e un po' di vecchie conoscenze. e poi il metallo. l'unica cosa che mai mi delude. vaffanculo a tutto il resto, alla pazzia e alla paranoia che sembra abbondare da queste parti questa estate. e non è colpa mia questa volta! ma questa è un'altra storia, di cui non ho voglia di parlare. le fiabe insegnano ai bambino non che i draghi esistono, perché i bambini sanno perfettamente che i draghi esistono, ma insegnano loro che i draghi possono essere uccisi. maledette fiabe. e non so che fare. due settimane e poi sarà finita anche questa stagione. positiva. anche se ad agosto non ho lavorato un cazzo. vabbè. sono anche riuscito a comprarmi la maglietta del festival. anzichè cercarla il sabato a fine concerti, mi sono mosso il venerdì a inizio festival eh... ogni tanto mi stupisco della mia intelligenza. da notare che non ho parlato di figa. finchè c'è il metallo, non me ne frega un cazzo della figa. (non è vero). la vita in fondo è semplice, bastano due chitarre (o tre), un basso, una batteria e qualcuno che sbraita dietro un microfono. grandissimi primordial al festival. e anche gli enslaved mi sono piaciuti un sacco. ah, vaffanculo.
20.8.11
v = s/t
ci sono giorni in cui il tempo sembra non passi mai. e poi ci sono giorni, come oggi, in cui il tempo proprio non passa. ok, mi sono alzato alle 2 del pomeriggio e la giornata non è poi stata così lunga. ma a fare un cazzo ci si annoia. e anche parecchio. e si corre il serio rischio di diventare paranoici. più del normale, intendo. meno male che ho il frigo pieno di birra. week end tranquillo, qui a stryn non c'è proprio più nessuno. e i coinquilini sono in quel di geiranger. io ho optato per un fine settimana dedicato alla pace e alla tranquillità. e alla paranoia. mi sto accontentando e non so se sia una scelta giusta. a volte credo sia meglio avere degli obiettivi più elevati piuttosto che accontentarsi. a parte che non è che desideri l'impossibile. semplicemente desidero l'inarrivabile. mi dicono che sbaglio molto spesso la strategia di attacco. non è corretto, non ho nessuna strategia, quindi non posso sbagliarla. punto e basta. vodka. mai fidarsi dell'ippogrifo maculato. è un animale maledettamente infido e bastardo. doppiogiochista. sono tre le cose importanti della vita: la musica, l'alcool e la gnoseologia. tutto il resto è superfluo e non necessario ad una esistenza tranquilla e virtuosa. è un po' che non si vedono ricci da queste parti. magari si sono estinti e non se ne è accorto nessuno. nemmeno quegli spaccacoglioni degli ambientalisti. l'11 settembre torno in italia. un ottimo giorno per volare direi. a dieci anni di distanza dagli attentati alle torri gemelle. odio la connessione a singhiozzo qui a villa visnes. e chissà se il nuovo proprietario l'anno prossimo affitterà ancora questo posto. ex prigione, ex manicomio per donne ed ex albergo. ora è solo un covo di matti, stronzi e simili. deja-vù. a volte è rassegnazione, a volte è disillusione, a volte semplice giramento di coglioni. le tre cose sono strettamente correlate. quando ero piccolo volevo fare il pittore. al massimo avrei potuto diventare un imbianchino. e non ho nemmeno voglia di uscire. settimana prossima hole in the sky. una bella dose di sano heavy metal ci voleva proprio, a fine stagione. una persona allergica alle noci sta ben lontana da queste. ecco, anche io dovrei fare così, stare lontano da quello che mi crea dolore. lontano dalle fighe. o perlomeno dovrei limitarne i contatti. come ho fatto questa estate. a volte è come camminare in montagna in cresta. ogni passo può essere l'ultimo. o può essere un ulteriore avvicinamento alla vetta. su cui sedersi a mirare l'orizzonte. a 360 gradi. a volte mi piacerebbe essere stupido e non accorgermi di nulla. e detesto gli specchi. sono due giorni che quello in bagno è ricoperto da un drappo. domani lo toglierò. forse. e ho sempre l'impressione di essere nel posto giusto al momento sbagliato. ah, i rimorsi, che gran rottura di cazzo. ed è molto meglio non avere sogni, non illudersi, non credere che le cose vadano come si spera. molto meglio rimanere ancorati saldamente alla realtà. prima di essere sballottati dal vento e scaraventati violentemente a terra. molto meglio la realtà delle illusioni. e poi comunque qualche soddisfazione ce la si prende. meglio di niente. meglio di un calcio ben assestato nei coglioni. meglio se mi date un secchio.
19.8.11
l'estate sta finendo
come cantavano i righeira anni fa l'estate sta finendo. anche se non è che la si possa poi chiamare estate questa cosa qui. ha fatto freddo e piovuto molto. troppo. l'estate, il tempo degli amori, delle serate alcoliche, del sesso selvaggio. ad alcolo è stata una estate soddisfacente. a sesso siamo al solito livello zero. ok, non proprio zero. zero se mi riferisco alle conquisti fatte sul campo qui. ma non mi aspettavo di meglio. però sono soddisfatto di non essermi innamorato. forse ci sono andato vicino, ma l'ho scampata. bene, invecchiando si diventa davvero più saggi. l'anno scorso in questo periodo ero cupo, depresso e asociale. oggi sono solo asociale. ieri sera festa di compleanno di lucia a geiranger. bello bello. un bel po' di gente, musica, cibo e taaaaaaanto alcool. ma ho resistito bene, niente mal di testa nè vomito. e ovviamente zero figa. la qual cosa, zero figa intendo, mi ha in effetti mandato in depressione post-alcolica per una mezza oretta nel letto. ma poi mi è passata, è bastato un bel vaffanculo ai miei cupi pensieri e sono caduto in un sonno pesante come la cassöla. cmq non mi posso lamentare dell'estate, lavoro benissimo, buona dose di divertimento, trombamica arrivata in visita. e ora ancora 3 settimane e poi ciaociao stryn. destinazione italia. ma per poco credo. boh. bah.