Il Blog del Pasi
nunc licet intellectualiter intrare in arcana fidei
27.11.06
Rientro in Italia

Scritto tra sabato e oggi.


Bene. Siedo sul treno che mi riporterà a Sondrio. È sabato pomeriggio tardo ed è passato qualche giorno dal mio rientro in Italia. Rientro tutto sommato indolore. Ho rivisto gli amici, bevuto le prime birre in compagnia, pazzeggiato allegramente per Milano. La notizia migliore è che il mitico bar Rattazzo, storico bar situato in corso di porta ticinese ha riaperto! Non nel vecchio posto, ove ora vi è un negozio alla moda di vestiti, ma un paio di edifici più in là. Bene. Adesso so dove mi potrò alcolizzate per bene. Ho più o meno finito di preparare la domanda per la borsa di studio che spedirò lunedì. Però non ho ancora deciso dove fare l’università. Bergen sarebbe l’ideale, mi piace la città e conosco un po’ di gente. Però l’unico corso a cui posso accedere è filologia norrena, mentre io sarei più tentato da letterature nordiche. Per questo stavo pensando di provare con Oslo, lì ci sono più corsi, oltre al fatto che parlano un dialetto più comprensibile. E stamattina una amica ha fatto risvegliare in me l’idea svedese. Che per il sottoscritto corrisponde con una città sola, Stoccolma. Il problema sarebbe in tale territorio prettamente linguistico. Ok, norvegese e svedese sono simili, ma vallo a spiegare ai segretariati universitari. Vedremo. Anche se mi sa che non continuerò. A questo punto dovrei cercarmi un lavoro. E qui entro in confusione. Non so assolutamente che tipo di lavoro cercare. Tutti e nessuno vanno bene. Oggi è stata giornata di julmarknad, ovvero mercatino natalizio scandinavo. In quel di Milano, per la precisione nella Palazzina Liberty di largo Marinai d’Italia. Il glögg era buono ma il mercatino mi ha un po’ deluso, speravo ci fossero più cose tradizionali, magari fatte a mano. Invece quasi solo cose industriali. Un po’ di fighe c’erano ma a colpo d’occhio mi parevano tutte già impegnate. Poco male. Ho già i miei casini vari e forse è meglio risolverli uno alla volta senza aggiungerne. In questi ultimi giorni mi sono poi messo a leggere una raccolta di poesie svedesi dal 1600 al 1950. in svedese, ovviamente. Il che non è propriamente semplice per il sottoscritto. Però non ho molte alternative, visto che di traduzioni delle suddette in italiano se ne trovano solo di poche poesie. Pace. Mi impegnerò a capirle con l’ausilio di un dizionario tascabile e taaaaaaaanta fantasia.

Oggi sto impacchettando i libri in previsione trasloco. Ne ho un bel po'. Ma la cosa che mi lascia interdetto è che di molti non mi ricordo nulla. Non mi ricordo la trama. E' grave? Sto invecchiando? Bah.

ah, sono di nuovo in bancarotta...


Pasi