Scritto tra sabato e oggi.
Bene. Siedo sul treno che mi riporterà a Sondrio. È sabato pomeriggio tardo ed è passato qualche giorno dal mio rientro in Italia. Rientro tutto sommato indolore. Ho rivisto gli amici, bevuto le prime birre in compagnia, pazzeggiato allegramente per Milano. La notizia migliore è che il mitico bar Rattazzo, storico bar situato in corso di porta ticinese ha riaperto! Non nel vecchio posto, ove ora vi è un negozio alla moda di vestiti, ma un paio di edifici più in là. Bene. Adesso so dove mi potrò alcolizzate per bene. Ho più o meno finito di preparare la domanda per la borsa di studio che spedirò lunedì. Però non ho ancora deciso dove fare l’università. Bergen sarebbe l’ideale, mi piace la città e conosco un po’ di gente. Però l’unico corso a cui posso accedere è filologia norrena, mentre io sarei più tentato da letterature nordiche. Per questo stavo pensando di provare con Oslo, lì ci sono più corsi, oltre al fatto che parlano un dialetto più comprensibile. E stamattina una amica ha fatto risvegliare in me l’idea svedese. Che per il sottoscritto corrisponde con una città sola, Stoccolma. Il problema sarebbe in tale territorio prettamente linguistico. Ok, norvegese e svedese sono simili, ma vallo a spiegare ai segretariati universitari. Vedremo. Anche se mi sa che non continuerò. A questo punto dovrei cercarmi un lavoro. E qui entro in confusione. Non so assolutamente che tipo di lavoro cercare. Tutti e nessuno vanno bene. Oggi è stata giornata di julmarknad, ovvero mercatino natalizio scandinavo. In quel di Milano, per la precisione nella Palazzina Liberty di largo Marinai d’Italia. Il glögg era buono ma il mercatino mi ha un po’ deluso, speravo ci fossero più cose tradizionali, magari fatte a mano. Invece quasi solo cose industriali. Un po’ di fighe c’erano ma a colpo d’occhio mi parevano tutte già impegnate. Poco male. Ho già i miei casini vari e forse è meglio risolverli uno alla volta senza aggiungerne. In questi ultimi giorni mi sono poi messo a leggere una raccolta di poesie svedesi dal 1600 al 1950. in svedese, ovviamente. Il che non è propriamente semplice per il sottoscritto. Però non ho molte alternative, visto che di traduzioni delle suddette in italiano se ne trovano solo di poche poesie. Pace. Mi impegnerò a capirle con l’ausilio di un dizionario tascabile e taaaaaaaanta fantasia.
Oggi sto impacchettando i libri in previsione trasloco. Ne ho un bel po'. Ma la cosa che mi lascia interdetto è che di molti non mi ricordo nulla. Non mi ricordo la trama. E' grave? Sto invecchiando? Bah.I am an imaginary number 1i I don't really exist _ |
Level | Score |
---|---|
Purgatory (Repenting Believers) | Very Low |
Level 1 - Limbo (Virtuous Non-Believers) | Moderate |
Level 2 (Lustful) | High |
Level 3 (Gluttonous) | High |
Level 4 (Prodigal and Avaricious) | Low |
Level 5 (Wrathful and Gloomy) | Moderate |
Level 6 - The City of Dis (Heretics) | Extreme |
Level 7 (Violent) | Very High |
Level 8- the Malebolge (Fraudulent, Malicious, Panderers) | Moderate |
Level 9 - Cocytus (Treacherous) | Moderate |
Prudence, Caution, Deliberation.
The Hermit points to all things hidden, such as knowledge and inspiration,hidden enemies. The illumination is from within, and retirement from participation in current events.
The Hermit is a card of introspection, analysis and, well, virginity. You do not desire to socialize; the card indicates, instead, a desire for peace and solitude. You prefer to take the time to think, organize, ruminate, take stock. There may be feelings of frustration and discontent but these feelings eventually lead to enlightenment, illumination, clarity.
The Hermit represents a wise, inspirational person, friend, teacher, therapist. This a person who can shine a light on things that were previously mysterious and confusing.
What Tarot Card are You?
Take the Test to Find Out.