Il Blog del Pasi
nunc licet intellectualiter intrare in arcana fidei
4.5.10
delirio & fantasia
era una piovosa serata e stavo tranquillo a casa a cazzeggiare su internet, come al solito. la mia droga quotidiana. dopo la birra. e la vodka. era tardi e stavo valutando seriamente di ribaltarmi a letto, non perchè il giorno dopo avessi molto da fare, ma perchè nel regno di morfeo trovo tutto quello che nella vita quotidiana mi manca. mentre sorseggiavo l'ultimo sorso di birra ecco illuminarsi una nuova finestra di messenger. una amica. e subito dissi a me stesso che non sarei andato a letto presto. infatti ci mettiamo a parlare. è una persona molto piacevole, con cui le chiacchierate non sono mai banali, nemmeno quando si dicono idiozie e si fanno battute stupide. ha un bel carattere, forte ed estroverso, l'esatto opposto di me. è bella. sì, mi piace. decisamente sì. punto. come al solito c'è un punto. o un muro. fatto sta che quella sera iniziamo a parlare via web. e dopo un po', ma non saprei quantificare quanto, salta fuori che lei hai un forte desiderio di cioccolato. una cosa abbastanza normale direi. se non fosse che è notte inoltrata e a casa sua non c'è cioccolata. quindi mi chiese se fossi disponibile a uscire di casa, sotto la pioggia, comprare una tavoletta di cioccolato (in uno di quei chioschi aperti tutta la notte, in questa città disperata) e portargliela. facendomi mezz'ora di strada. a piedi. sotto la pioggia. mi propose come ricompensa una cosa che desidero, senza nominarla. accettai affermando che non sarebbe stata necessaria una ricompensa. se faccio una cosa è perchè voglio farla. presi la mia giacca, mi misi le scarpe e uscii. missione cioccolato. il chiosco vicino casa era aperto e pieno di lupi solitari. come me. reietti che hanno difficoltà a dormire e che nelle notti solitarie trovano linfa vitale per continuare a vivere di giorno. presi una tavoletta di cioccolato, pagai e uscii. mi diressi verso casa sua. lentamente, osservando le luci della città. la pioggia cadeva lenta e gentile sulla mia giacca. niente ombrello, mi piace la pioggia. e il vento. mi fanno sentire vivo. dopo una mezz'ora arrivai a casa sua, suonai il citofono e salii. mi diressi verso camera sua. una strana sensazione iniziò a invadere il mio animo, senza trovare nessuna difesa. quella solita, maledetta, sensazione di disagio prese di nuovo il comando del mio essere. cercando di mantenere la calma, mi tolsi le scarpe e la giacca e bussai alla porta di camera. entrai e la trovai nel letto, il pc sul comodino e un libro in mano. ovviamente oltre che consegnare la cioccolata, come un bravo corriere postale, non feci altro. un paio di frasi più o meno sensate uscirono dal mio apparato fonatorio e basta. ma si sa, gli idioti hanno problemi a esprimersi. soprattutto se davanti c'è una persona per cui si prova qualcosa. fatto sta che mentre mi apprestavo a uscire ed andarmene, lei mi chiese se non volessi la ricompensa per lo sbattimento. mi fece avvicinare al letto. attimi eterni di angoscia e paura totale. scostò leggermente il piumino e mi porse la ricompensa. una patata. presi il giusto trofeo, mi voltai e me ne andai.

probabilmente sono pazzo. la storiella è un mix di un sogno che feci un po' di tempo fa e di una reale discussione via messenger con una amica. il tutto poi è stato rivisto e aggiustato dallo sceneggiatore. che poi sarei io.
2 Comments:
Anonymous Anonimo said...
molto bello il raccontino inventato o vissuto che sia...
mi piace come è scritto
mi piace la gratuità dell'azione in sè... che uno se ne esca in una notte di pioggia per esaudire un semplice desiderio, le cose si fanno per il piacere di farle.punto
mi piace il finale a sorpresa
mi piace infine la smitizzazione dell'oscuro oggetto del desiderio: la patata è solo una patata anche se mitizzata, utopica, concupita e respinta, fagocitante etc insomma il viaggio è bello di per sè, per i/le compagni/e di avventura, e non per la meta da raggiungere

Anonymous Anonimo said...
belloooo! :D